Ciao a tutti!
Lo so, lo so, ennesime scuse per il ritardo, anzi, stavolta
potrei parlare di fase da dispersa. Le novità da raccontare ci sarebbero anche
state e mi scuso per i mancati aggiornamenti, ma la mia consueta grinta
nell’affrontare le situazioni è venuta un po’ meno grazie a passate vicende
nella comunità delle malate di lipedema che seguivo parallelamente sui social.
Perché non ci basta essere ignorate dal sistema sanitario nazionale, non ci
basta avere addosso una malattia ingravescente senza cura, non ci basta aver
fatto i salti mortali per avere una diagnosi o capirci qualcosa di più: a
quanto pare qualcuno ha pensato bene che ci servissero anche le santone di
turno che si ergessero a guru del lipedema pur non avendolo o avendolo in forma
lievissima, fomentando false credenze quali “se cammini ti passa” e “basta un
bendaggio al mese”. Non entrerò nel merito della questione, visto che ho
parlato ampiamente nei passati post di che cosa sia il lipedema a livello
medico e di che cosa ci si possa servire per migliorare almeno temporaneamente,
ma l’unico commento che mi viene da fare è che, se iniziamo a remarci contro
anche da sole dandoci delle false malate, non si andrà mai tanto lontano
nell’acquisizione di uno straccio di diritto istituzionale.
Per il resto, vi aggiorno con alcune questioni tra le più
importanti: ho fatto la conoscenza, tramite amiche lipedemiche, di un chirurgo
estetico che si sta dedicando anima e corpo alla nostra malattia: il dottor
Pier Antonio Bacci. Dopo aver tenuto un breve intervento in Versilia sul suo
programma di depurazione fisica, al quale ho avuto il piacere di assistere, è
riuscito a radunare ad Arezzo alcune di noi nel primo Lipoedema day italiano il
18 settembre 2016.
L’incontro ha consistito nella raccolta di dati statistici e
nell’illustrazione del lipedema con tutte le problematiche e le varianti che
esso comporta, con un approccio che vada al di là della semplice chirurgia,
delle semplici terapie fisioterapiche, della semplice sminuita buttandola sul
mangiare sano e fare attività fisica. Perché la vera chiave, per questo medico,
è la sinergia. La sinergia tra depurazione tramite la dieta per diminuire le
infiammazioni, la sana forma fisica tramite il movimento, la positività tramite
il sorriso e, se serve, l’intervento chirurgico o le terapie maggiormente
raccomandate in base alla gravità del caso. Insomma, basta chiamarsi false
malate pigre, ma basta anche piangere del destino avverso senza muovere un dito
per noi stesse.
Devo ammettere che un approccio del genere era ciò che
cercavo per sentirmi sufficientemente padrona della mia vita e sufficientemente
fiduciosa nelle tecniche mediche, senza estremismi dannosi.
Durante l’incontro, ognuna di noi è stata fornita di
questionari e di una dieta depurativa pensata per le pazienti, che ho
sperimentato personalmente subito dopo. Non la illustrerò qui per non fornirla
a persone che potrebbero seguirla senza le adeguate condizioni di salute perché
non è un regime leggero, bensì molto rigido. In ogni caso ne è valsa la pena:
lo scopo non era perdere dei chili, ma ne ho persi 2-3 in liquidi, il dolore ai
tessuti si è attenuato, il linfedema era meno prorompente e gli arti apparivano
più sani e con qualche centimetro in meno. Insomma, non ho risolto certo il
problema, ma è la dimostrazione del fatto che qualcosa per noi possiamo fare,
senza per questo demonizzarci perché non possiamo risolvere da sole l’intero
problema. È difficile, ma non impossibile.
Prossimamente si prospetta un secondo appuntamento, a Roma,
con il secondo Lipoedema day al RomaInternational Estetica presso Fiera di Roma
domenica 5 febbraio alle 10:00. So che il preavviso è poco, ma chiunque volesse
partecipare e dare un occhio agli approcci del dottor Bacci è il benvenuto.
Per adesso, un caro saluto! :3